CAGLIARI. La siccità rischia di diventare di nuovo un problema per la Sardegna. Il caldo delle ultime estati e l’assenza di precipitazioni dell’ultimo mese hanno riportato il tema nel dibattito politico.
Gli indicatori per il monitoraggio del sistema idrico regionale che da giugno 2018 sono stabili sulla fascia gialla di "pre-allerta" siccità, da alcuni anni tendono progressivamente verso il basso dell’allerta arancione. Non dappertutto la situazione è uguale: negli invasi dell’Ogliastra si è già passati all’allerta vera e propria, lo stesso vale per il sistema Nord-Occidentale, e a seguire per gli invasi del Cedrino, Posada, Alto Coghinas, Taloro e Cixerri.
A sollevare il caso con un’interrogazione al Governo è stata la deputata Francesca Ghirra. Per la parlamentare dell’Alleanza Verdi Sinistra “gli sforzi fatti con la costruzione di decine di dighe e bacini artificiali, rischiano di non essere sufficienti”. Secondo i dati dell'Ente Acque della Sardegna citati nell'interrogazione, a fine dicembre 2021 gli invasi artificiali erano pieni all'83,12% della capacità, l’anno successivo il livello è sceso al 60,21%. Nella rilevazione del 5 gennaio, i bacini sardi segnavano un -20% rispetto allo stesso mese dello scorso anno e, per quanto le piogge di gennaio e febbraio abbiano riportato i livelli al 76% della capienza, preoccupa l'assenza di precipitazioni per tutto il mese di marzo.
Il Governo, tramite il sottosegretario Tullio Ferrante, ha affermato che nel Pnrr sono previste 10 opere per contrastare il rischio siccità per un totale di 148 milioni. “Dal governo è arrivata una mezza risposta - afferma Ghirra -, di fatto il sottosegretario ha ribadito l’impegno per le dieci opere a valere sul Pnrr che erano già previste da dicembre del 2021 quando c’era il ministro Giovannini e ha parlato di 50 milioni di euro per intervenire sulle perdite idriche. Abbiamo visto che la Sardegna spreca circa il 51,5 per cento dell’acqua e questo è un intervento importante ma non abbiamo avuto dettagli né sui singoli interventi né sui tempi né sappiamo se saranno utili a far rientrare lo stato di preallarme”.