GUSPINI. È iniziato tutto con un post sui social: una denuncia fatta da un genitore, di presunte molestie avvenute ai danni dei suoi figli. Poi il tam tam sulle chat, la pubblicazione di un fotogramma dell’auto dell’accusato e la fine, tragica. Il suicidio del presunto responsabile. È una storia drammatica con tanti punti interrogativi ancora da chiarire quella che arriva da Guspini, paese del Sud Sardegna che conta circa 11mila abitanti.
Ad analizzare passo dopo passo quanto accaduto ieri sono i carabinieri di Guspini e di Villacidro, che indagano sul suicidio di un giovane, di circa trent’anni, e intanto hanno inviato una segnalazione alla Procura di Cagliari.
In caserma si era presentato in giornata il genitore che aveva raccontato l’episodio su un gruppo Facebook del paese: voleva sporgere denuncia perché, stando alla sua versione, i suoi due figli di 7 e 11 anni sarebbero stati inseguiti da un uomo a bordo di un’auto mentre stavano facendo una passeggiata con il cane. Poi il conducente si sarebbe fermato e sceso dal mezzo, si sarebbe spogliato di fronte a loro.
Lo stesso racconto, sui social, aveva fatto scattare la caccia al colpevole. Sul gruppo di concittadini era spuntata anche la foto presa da un video delle telecamere di sorveglianza della zona, in cui si vedeva l’auto, che per il suo colore, celeste metallizzato, in paese non passava facilmente inosservata.
Il genitore dei bambini sarebbe dovuto tornare in caserma nel pomeriggio per mettere tutto a verbale e denunciare formalmente, ma intorno alle 14 è accaduta la tragedia.
Il giovane finito alla gogna invia un messaggio d’addio alla madre, poi si dirige verso la campagna. I familiari spaventati corrono ad allertare i carabinieri, ma quando lo trovano è troppo tardi.
Sarà la Procura ora a decidere se aprire un’inchiesta sulla triste vicenda.