CAGLIARI. Che in Sardegna ci sia una carenza cronaca di medici di base non è una novità. Mentre a Cagliari negli ultimi giorni si è sollevata la bufera per la mancanza di pediatri, nel Sulcis invece l'allarme riguarda le Usca, le Unità Speciali di Continuità Assistenziale: i contratti sono scaduti e questo significa che non saranno più operativi ben 16 medici. Un numero importante vista la carenza che già affligge il territorio.
La denuncia arriva dal sindaco di Sant'Antioco Ignazio Locci, che attacca: "Questo significa che viene meno l’assistenza domiciliare di pazienti positivi al Covid-19 che già si trovano in assistenza domiciliare. Questi 16 medici, oggi senza contratto e mansioni, svolgevano un preziosissimo progetto parallelo di supporto alla medicina del territorio nel settore dell’assistenza domiciliare e in virtù di questo hanno potuto potenziare e garantire anche il regime di continuità assistenziale: terapie infusionali salvavita ed emotrasfusioni, per citare due esempi".
Locci lancia una frecciatina al neo assessore che accusa di non aver "ben chiari i contorni di certi problemi reali e concreti": "Senza questo servizio, dunque senza un intervento immediato dell’Assessore regionale alla Sanità Carlo Doria", dice il primo cittadino, "il rischio è che si crei un ulteriore macello nell’ambito dei servizi sanitari, lasciando i più deboli, i più fragili, senza assistenza e obbligando le famiglie a noleggiare ambulanze o inventare mezzi di trasporto di fortuna per andare a intasare gli ospedali".
E poi aggiunge: "La medicina del territorio, lo ribadiamo con forza, è il fondamento della tutela della salute e la politica deve mettersi in testa che per affrontare i temi della salute pubblica si parte proprio dal territorio. La medicina territoriale è alla base di tutto: è lì che si vince la battaglia, non negli ospedali. Perché senza il servizio offerto dalle USCA il risultato è che si ingorgano gli ospedali, già provati per situazioni note a tutti. Poiché è altrettanto noto che l’Assessore Doria sia avvezzo alle ispezioni, lo invitiamo a recarsi nei nostri distretti sanitari per fare visita ai PUA (Punto Unico di Accesso) e per capire se davvero possiamo permetterci di perdere il prezioso lavoro offerto dalle USCA".