CAGLIARI. Sono 259 i denunciati per "truffa ai danni dello Stato" in Sardegna nell'anno appena passato, che percepivano indebitamente l'assegno del reddito di cittadinanza. È il bilancio dei carabinieri del Comando Legione “Sardegna”, con l'ausilio dei Nuclei Carabinieri e la collaborazione degli uffici provinciali dell'Inps.
In particolare sono state accertate 112 condotte fraudolente nella provincia di Sassari, 62 in quella di Cagliari, 48 nel nuorese e 37 ad Oristano. Le violazioni contestate a cittadini stranieri sono pari a un terzo del dato complessivo. Tra i comportamenti fraudolenti più comuni ci sono: falsa autocertificazione sul possesso dei requisiti utili per accedere al contributo (ad esempio, avere un ISEE inferiore a 9.360 euro o un patrimonio immobiliare diverso dalla casa di abitazione non superiore ai 30mila euro), la mancata comunicazione dell’avvio di un'attività lavorativa entro 30 giorni, falsa attestazione del requisito della residenza in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo, per quanto riguarda i cittadini stranieri.
Numerosi anche i casi accertati di “lavoratori in nero”, percettori del reddito, quali baristi, disk jockey e badanti, tra i tanti. Il danno accertato è stato stimato in oltre 2 milioni e mezzo di euro, che le persone denunciate dovranno restituire all’Erario.
I carabinieri hanno proceduto a segnalare all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, per la sospensione dell'erogazione del beneficio, anche le persone destinatarie di misure cautelari personali, poiché incompatibili con la percezione del reddito.