NUORO. I pastori sardi "senza bandiera" chiedono alla Regione che venga garantito un prezzo equo delle produzioni di agnelli e capretti. Per loro le criticità "stanno dietro alla legge del 2021 di recepimento della direttiva europea in materia di pratiche commerciali sleali nell'ambito della filiera agroalimentare", scrivono su un comunicato.
"La legge prevede che non si possa vendere un prodotto agricolo sotto il costo di produzione", dice Nenneddu Sanna. "Il consorzio lo ha fissato a 5,60 euro, sotto questo prezzo non si può vendere un agnello vivo. Noi vogliamo fare chiarezza su questa legge, su come deve essere applicata", spiega.
Secondo quanto fanno sapere i pastori sardi su una nota "la norma avrebbe dovuto agevolare la vendita degli agnelli sardi anche a marchio Igp, ma il nodo sono i prezzi, fissati solo nel mese di dicembre, quando il prodotto è già immesso sul mercato, mentre i produttori dovrebbero avere il calcolo già la mano per avere potere di contrattazione alle aste.
E per questo chiedono all'assessore Satta di mettere in atto qualsiasi azione a tutela degli allevatori sardi e dei consumatori".