ROMA. La Camera ha dato il via libera alla legge di Bilancio da 35 miliardi con 197 sì e 129 voti contrari, al termine di una lunga maratona notturna. Ora il testo, che deve essere approvato definitivamente entro il 31 dicembre per evitare l'esercizio provvisorio, passa all'esame del Senato per la seconda lettura. La voce di spesa principale è quella che prevede di mitigare le bollette e aiutare così famiglie e imprese e vale 21 miliardi.
Protesta delle opposizioni per due emendamenti presentati dall'esecutivo dopo la fiducia, il primo per l'allineamento delle coperture, il secondo per l'acquisto da parte dello Stato di Villa Verdi e per contrastare la peste suina in Piemonte.
Durante le dichiarazioni di voto erano arrivati duri attacchi da Pd, M5s e Alleanza Verdi e Sinistra sull’impianto della manovra, definita una “imbarazzante improvvisazione”.
Sulle polemiche per gli imprevisti dell'ultimo momento il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha commentato: "È come gli aerei, quando c'è un po' di turbolenza, l'importante è atterrare".
Ecco alcune delle misure principali:
ENERGIA. Vengono stanziati fondi a sostegno di famiglie e imprese coperti grazie allo scostamento di bilancio per 21 miliardi. Taglio degli oneri impropri delle bollette per tutti e bonus sociale rafforzato per le fasce più povere.
TAGLIO DEL CUNEO. Viene confermato l'esonero contributivo del 2% per redditi fino a 35mila euro. Il taglio sale al 3% per redditi più bassi: i 20mila euro fissati nella manovra uscita dal Cdm salgono a 25mila euro. Tassati al 5% i premi di produttività fino a 3mila euro.
FLAT TAX. Per autonomi e partite Iva la tassa piatta è estesa ai redditi fino a 85mila euro e arriva una flat tax incrementale al 15% con una franchigia del 5% e un tetto massimo di 40mila euro.
POS. Eliminato il tetto di 60 euro entro il quale i commercianti avrebbero potuto rifiutare pagamenti con carte o bancomat senza sanzioni. Per mitigare i costi delle commissioni a carico gli esercenti più piccoli viene istituito un tavolo permanente e, in caso di mancata soluzione, scatta un "contributo straordinario".
CARTA GIOVANI. L'App18 sarà divisa in due carte, cumulabili, che assegnano ai ragazzi 500 euro ciascuna: una per chi ha un Isee familiare fino a 35mila euro e una per gli studenti che si diplomano con 100 su 100.
CONTANTE. Da gennaio sale a 5mila euro la soglia per l'uso del contante.
REDDITO. Per i lavoratori occupabili il reddito di cittadinanza sarà corrisposto nel 2023 per 7 mesi invece che per 8. Gli altri (nuclei con minori, anziani o disabili) continueranno a riceverlo sino a fine anno in attesa di una riforma complessiva.
PENSIONI. Nel 2023 si potrà andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 di età (quota 103). È previsto invece un incentivo per chi resta al lavoro. Cambia l'Opzione donna, che sale a 60 anni (riducibili di un anno per ogni figlio e nel limite massimo di 2 anni), ma solo per tre categorie di lavoratrici svantaggiate. Le pensioni minime salgono a 600 per gli over 75.
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