LANUSEI. Il rischio di chiusura del punto nascite dell’ospedale di Lanusei è sempre più alto. L’associazione "Giù le mani dall’Ogliastra" si mobilita ancora per difendere il diritto alla salute nel territorio, in particolare dopo le dichiarazioni - preoccupanti - del neo assessore alla sanità Carlo Doria, nei giorni scorsi, in occasione della sua visita al Nostra della Mercede.
Secondo l'assessore avendo un numero di nascite ridotto l’ospedale di Lanusei non rientra all'interno della normativa nazionale per la quale un punto nascita può restare aperto solo se si effettuano almeno 500 parti.
Le parole di Doria hanno fatto infuriare l’associazione ogliastrina.
"È inconcepibile quello che ha detto", dice Adriano Micheli di "Giù le mani dall'Ogliastra". "Come facciamo a garantire la sicurezza al bambino e alla partoriente in caso di necessità e di urgenza?".
Ma le difficoltà per l’Ogliastra e altri territori del centro Sardegna non finiscono qui. A Natale a Seui e Ussassai non sarà garantito il servizio di guardia medica perché non ci sono specialisti disponibili. Stessa situazione a Desulo e Aritzo. Non va meglio per l’ospedale San Camillo di Sorgono dove il pronto soccorso e il reparto di chirurgia rischiano di chiudere. Per questo il 23 dicembre i cittadini sono pronti a scendere in piazza per una fiaccolata per il sostegno alla lotta contro il ridimensionamento dell’ospedale. La partenza è in programma dal bivio di Austis sulla statale 128, i cittadini raggiungeranno a piedi in corteo l’ospedale di Sorgono.