CAGLIARI. Più di mezzo milione quasi interamente incassati nel 2021, poi il boom del 2022: 426mila euro di entrate solo nei primi sei mesi dell'anno e altri 450mila (ancora da regolarizzare) del periodo che va da luglio a settembre. È il bilancio degli incassi dalla tassa di soggiorno a Cagliari che conferma un anno andato a gonfie vele per il turismo in città, e quindi anche per le casse del Comune.
Applicata dall’1 gennaio 2021, l'imposta di soggiorno è quel contributo dovuto dai non residenti che pernottano nel territorio comunale in qualunque tipo di struttura ricettiva.
Il quadro riassuntivo dei dati è emerso durante i lavori delle commissioni congiunte associazioni produttive e bilancio, dove durante i lavori si è registrata la chiara volontà di tutte le parti in causa di individuare percorsi condivisi.
Nel 2021 ha portato nelle casse comunali 552mila euro. Di quest'anno invece si conoscono i dati dei primi due trimestri, a cui devono essere aggiunti quelli del terzo trimestre (luglio, agosto e settembre) – pari a circa 450mila euro - che gli Uffici devono ancora “regolarizzare".
I proventi dell'imposta di soggiorno sono utilizzati per tre capitoli di spesa: due di competenza del Suape, Mercati, Attività Produttive e Turismo (1milione e 200mila euro), il funzionamento dei centri di informazione turistica di Cagliari per 163.904,93 (impegnato ad oggi 156.046,20) e novità di quest'anno, l'organizzazione e partecipazione a eventi e altre prestazioni di servizi finalizzate alle attività di sviluppo e valorizzazione del turismo per 1milione e 74mila euro completamente impegnato, e uno di competenza del Servizio Cultura per 11mila e 603 euro.