ROMA. “Non sussistono le condizioni per la prosecuzione del provvedimento autorizzatorio avviato dal Ministero dell’ambiente”: firmato, Paolo Gentiloni. Con queste parole il 22 dicembre scorso la presidenza del Consiglio dei ministri metteva una pietra tombale sul progetto del mega impianto termodinamico di Gonnosfanadiga. Progetto che – a dispetto dell’ok del ministero dell’Ambiente - si era scontrato con il parere negativo dei Beni culturali: troppo pesanti gli impatti sui paesaggio, aveva detto il ministro Franceschini. Dopo mesi di stallo, a pochi giorni dalla chiusura anticipata della legislatura, il premier ha dato ragione al Mibact. Ecco con quali motivazioni.