CAGLIARI. "Abbiamo fermato il tentativo di una nuova colonizzazione della Sardegna". Tirano un sospiro di sollievo i sindaci di Gonnosfanadiga e Guspini dopo la decisione del Consiglio dei ministri di stoppare il progetto del mega impianto termodinamico promosso dalla Gonnosfanadiga Ltd - società con capitale sociale di un euro e sede fra Londra e Macomer - su oltre 200 ettari di terreno coltivabile compresi fra i due Comuni del Medio Campidano. Un progetto da 55 MW incompatibile sia con il piano energetico sia con il piano paesaggistico regionale che - spiega il primo cittadino di Gonnosfanadiga, Fausto Orrù - avrebbe portato come unica conseguenza l'innalzamento delle temperature nelle nostre aree". Soddisfazione per la decisione di Palazzo Chigi arriva anche dai comitati di tutela del territorio - protagonisti di numerose manifestazione negli scorsi mesi - e dall'assessore regionale all'Ambiente Donatella Spano: "La giunta Pigliaru ha fermamente rimarcato, in diverse sedi, il giudizio negativo di tutta la Sardegna - commenta Spano - Il nostro no, forte e deciso, non è naturalmente un no pregiudiziale sulle rinnovabili, che sono preziosissime, ma è segno dell'attenzione della giunta all'ambiente e alla comunità".