CAGLIARI. Ristori che non arrivano, caro energia, costi di produzione troppo alti. “Non c’è più tempo da perdere”.
È il grido d’allarme di Coldiretti Sardegna che oggi ha chiamato a raccolta, convocando una grande riunione alla Fiera di Cagliari, il settore ortofrutticolo, cerealicolo, vitivinicolo, apistico e i Consorzi di Bonifica.
Il settore è allo stremo con i costi che stanno costringendo alla chiusura le aziende agricole.
“Abbiamo scelto di non coinvolgere la politica in questo incontro”, ha detto il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu.
“Ci sono settori che attendono da anni i ristori, per esempio quelli per la siccità del 2017. Stiamo affrontando il periodo più duro dal secondo dopo guerra. Le politiche stanno mettendo a rischio l’esistenza degli agricoltori in Sardegna”, ha aggiunto.
"Poi c'è il costo del gasolio che è alle stelle, l'assenza della competitività. Blocchi su blocchi e ritardi di anni. In più ci sono aziende colpite dalla siccità del 2017 che non hanno ancora ricevuto ristori. A causa di questo gli imprenditori sardi sono costretti a fare una scelta:
'Continuare o mollare tutto?'. Per questo non c’è tempo da perdere", dice Cualbu.
"Da oltre 20 anni assistiamo inermi all’abbandono progressivo della programmazione politica strategica di diversi settori dell’agricoltura sarda", scrive Coldiretti nella piattaforma rivendicativa per il settore agricolo.
"È uno stillicidio continuo, causato soprattutto dall’assenza di visione d’insieme, dalla mancata conoscenza dei numeri, dall’impossibilità di avere una cabina di regia che si occupi della programmazione di lungo termine. Si tratta di molte migliaia di aziende che a loro volta continuano a dare regolarmente altrettanti migliaia di posti di lavoro ad operai e maestranze agricole. Si tratta di settori da sempre presenti nel panorama dell’agricoltura sarda su cui sono mancati investimenti dedicati. Ortofrutticoltura, cerealicoltura, viticoltura, apicoltura e olivicoltura rappresentano le coltivazioni che concorrono nella PLV della Sardegna a rappresentare quasi 1 miliardo del miliardo e mezzo complessivamente prodotto nell’isola", denunciano.
Su i ristori per la siccità: "È pensabile che su 22.000 domande ci siano errori degli imprenditori per 17.000 istanze, dopo essere state presentate presso gli uffici Laore, con loro indicazioni ed assistenza testimoniabile da migliaia di imprenditori?", scrive Coldiretti.
"In assenza di interventi politici di chiarimento Coldiretti Sardegna ha scelto di coinvolgere tutti i produttori potenzialmente danneggiati in un grande intervento legale, attraverso i propri legali, per avere una volta per tutte chiarezza sulle domande presentate su cui migliaia di produttori attendono da anni risposte".