CAGLIARI. Escrementi dei cani sul marciapiede. Una piaga che deve essere combattuta. E mentre in consiglio comunale si discuteva una mozione sull'educazione civica e cinofila, presentata dal Marco Benucci dei Progressisti (passata anche con i voti della maggioranza), dal dibattito è emersa l'idea di Antonello Floris, esponente di Fratelli d'Italia: la mappatura del Dna dei cani di Cagliari, che permetterebbe di individuare i padroni che non raccolgono le deiezioni (la cacca, per essere più semplici) e sanzionarli.
"Volevo presentare una mozione", ha detto Floris in aula, "ma poi è arrivato il Covid e non mi è sembrato il caso".
Altrimenti, magari, a Cagliari si sarebbero visti gli uomini della Scientifica (o del Ris, o di un nuovo reparto speciale della polizia municipale) che, come sul luogo di un efferato delitto, avrebbero raccolto campioni di corpo del reato (la cacca di cane, appunto) per poi effettuare controlli incrociati sulle banche dati appositamente create e incastrare il colpevole.
Una proposta sulla quale hanno ironizzato le due consigliere di Possibile, Giulia Andreozzi e Francesca Mulas. Sui social hanno pubblicato una foto con ambientazione simile alle serie tipo Csi. E il commento a corredo è: "E noi i nostri agenti di polizia locale li immaginiamo così".