BOLOGNA. "Papà, stiamo arrivando". Qualche minuto prima di morire, travolte dal treno ad velocità nella stazione di Riccione, Giulia e Alessia Pisanu, 17 e 15 anni, avevano chiamato il padre, Vittorio. Lo avevano rassicurato, dicendogli che erano di rientro a casa, dopo la serata in un locale. Questo è quanto emerso dalle testimonianze raccolte dalla polizia ferroviaria.
La chiamata era partita da un altro cellulare, quello di un ragazzo di 24 anni, che aveva accompagnato le sorelle dalla discoteca in stazione. Avevano chiesto a lui il favore di poter fare una telefonata al padre, perché una aveva il cellulare scarico e all'altra, stando a quanto trapelato, avevano rubato la borsa con il telefono all'interno.
Intanto la Procura ha aperto un'indagine "conoscitiva", senza indagati, sulla morte delle due giovani. Esclusi per motivi tecnici gli esami tossicologici.