CAGLIARI. Ospedali aperti ma i reparti, saturi, chiudono le porte a nuovi ricoveri. Succede al Brotzu di Cagliari dove di stop se ne contano cinque in cinque diversi settori. Ma non va meglio in altri territori.
Chi può prende i pazienti che necessitano di ricovero, così i malati sono costretti a fare un tour dell’Isola alla ricerca di un letto per ricevere l’assistenza sanitaria.
Si prospetta quindi un agosto da bollino rosso, non solo per le alte temperature, ma anche per la sanità sarda che si dovrà accollare anche i turisti che avranno necessità di un ospedale.
“La situazione è figlia di una mancanza di programmazione”, spiega Nicola Cabras della Fp Cgil Cagliari, “problemi, non nuovi, che si sommano e sedimentano”.
Le lamentele arrivano dalla classe politica ma anche civile. “Gli operatori lavorano ai minimi termini, ogni cosa che va fuori dall’ordinario, mette in seria difficoltà tutto il sistema”, precisa Cabras.
Parola d’ordine: assunzioni. “È tempo di assumere medici, infermieri, oss, basta con gli spot di assunzioni a pacchetto”, dice Cabras che solleva anche il tema della mobilità, con un altro rischio. Anche coloro che oggi sono in servizio, si potrebbero licenziare per stare vicini alla famiglia. “Il personale medico si trova in giro per la Sardegna da tanti anni, con Ats sperava di potersi riavvicinare alla famiglia, nulla è cambiato neanche con la nuova riforma, rimangono relegati nelle vecchie Asl, bisogna aprire una discussione. In caso contrario decideranno di licenziarsi piuttosto che continuare a vivere lontani dalla famiglia”.