CAGLIARI. In Sardegna i medici sono pochi e fanno il lavoro doppio, il sistema sanitario soffre e sindaci e cittadini, uniti, si danno da fare per le proteste.
Sono giorni caldissime sul fronte sanità e una prima risposta oggi arriva dall’azienda regionale della salute, che annuncia di aver avviato le procedure per i concorsi pubblici di assunzione dei dirigenti medici a tempo indeterminato. La determina è stata firmata in giornata per fronteggiare - si legge in una nota - le criticità che derivano dalla carenza di personale medico.
I posti a disposizione in totale sono 450: trecento per operatori socio sanitari, ostetriche, tecnici della prevenzione e di radiologia, 150 invece per dirigenti medici. Professionisti che andranno quindi a completare e rafforzare gli organici degli ospedali e delle strutture sanitarie dell'Isola per garantire, all’intero sistema, di lavorare a pieno regime e coprire così le carenze di personale specializzato.
Intanto però le criticità sul territorio restano. Ieri sera a Nuoro erano in centinaia per protestare e chiedere dei servizi migliori. Hanno marciato in silenzio con la fiaccola in mano. In silenzio, dicono, come l’ospedale San Francesco che si sta spegnendo.
La mobilitazione non si ferma neanche a Iglesias, con un presidio ormai permanente al Cto: il pronto soccorso è chiuso da un mese e l’unico rimasto aperto, quello del Sinai di Carbonia, è nel caos. File di ore e pazienti, come nella foto diventata virale pochi giorni fa, in barella lungo i corridoi. E oggi dal sindaco di Iglesias Mauro Usai non arrivano rassicurazioni.