CAGLIARI. Macbettu è una produzione di Sardegna teatro. È la potente trasposizione in sardo, ma anche molto di più, del Macbeth di Shakespeare: lo spettacolo sardo più rappresentato al mondo, con più di 350 repliche in Europa, Asia e America, numerosi premi nazionali e internazionali. Un successo internazionale. Ma non per il Comune di Cagliari. Che nella graduatoria del bando dell'assessorato alla Cultura, alla voce "Riconoscimenti ottenuti a livello nazionale e internazionale", ha assegnato a Sardegna Teatro solo 1,9 punti su 3. Così, sul fronte dei contributi, chi ha prodotto lo spettacolo isolano che ha girato il mondo, finisce secondo tra gli idonei non beneficiari.
Un po' quello che è successo a "Tuttestorie, festival per ragazzi", che ha preso un basso punteggio per la valutazione sul coinvolgimento proprio di scuole e ragazzi, e i contributi sono stati dimezzati.
Sardegna Teatro ha deciso di rendere pubblica la vicenda, con un post.
Se per Tuttestorie lascia senza parole il punteggio basso per il coinvolgimento di giovani e scuole, Sardegna Teatro registra con altrettanto stupore e senso di ingiustizia la valutazione ottenuta di 1.9 su 3 alla voce "Riconoscimenti ottenuti a livello nazionale e internazionale" nella graduatoria del bando Triennale dell'Assessorato della Cultura del Comune di Cagliari. Il Teatro di Sardegna si classifica dunque come il secondo tra gli idonei non beneficiari
Oltre a Macbettu - lo spettacolo sardo più rappresentato al mondo, con più di 350 repliche in Europa, Asia e America, numerosi premi nazionali e internazionali -, Darwin Inconsolabile di Lucia Calamaro che ha debuttato al Teatro Regio di Buenos Aires, Amistade di Rezamastrella, Leoni d'oro alla carriera per il Teatro alla Biennale di Venezia 2018, le produzioni di Sardegna Teatro girano in tutto il mondo e ottengono riconoscimenti e applausi.
Oltre a tutto ciò, Sardegna Teatro è attivo in 14 progetti di cooperazione internazionale, tra questi i principali sono: Stronger Peripheries, rete europea larga scala che condivide buone pratiche e produzione di progetti di comunità; InSitu, altra rete sempre finanziata da Creative Europe , a sostegno di artisti/e che lavorano nello spazio pubblico; AI4future, che sperimenta il rapporto tra arte e intelligenza artificiale; Wall, progetto coreografico itinerante che sperimenta performance che coinvolgono le comunità nelle zone di confine; R-evolution, a sostegno della drammaturgia contemporanea tra Europa e Sud America; NAJM, New artistic journeys in the Mediterranean, sulle performance come azioni politiche nei paesi della costa sud del Mediterraneo.
Dunque, prima l'iniqua gara d'appalto di gestione del Teatro Massimo, poi lo stravolgimento dell'interpretazione da parte del Comune di Cagliari del senso di un fondo ministeriale orientato a azioni di riqualificazione delle periferie, assegnato in favore di presunti GRANDI eventi - escludendo il progetto di Sardegna Teatro a Mulinu Becciu e Sant'Avendrace, come era tristemente prevedibile - infine questa squalifica.
Si tratta di un ulteriore tassello che attesta un atteggiamento persecutorio e punitivo da parte del Comune di Cagliari.
Una prospettiva talmente distorta su alcuni dati oggettivi da far pensare a una visione alterata, capovolta.
Come ridisegnare il futuro, se questi sono i presupposti?
- Redazione
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