BRESCIA. Il Tribunale del Riesame di Brescia ha disposto il sequestro di 59 milioni di euro nei confronti di Massimo Cellino, ex patron del Cagliari adesso presidente della squadra della città della Leonessa, accusato di presunti reati fiscali.
I giudici hanno accolto la richiesta della Procura, avanzata in udienza lo scorso 12 luglio: secondo gli inquirenti l'imprenditore di Sanluri non solo non ha versato circa 700mila euro al Fisco ma, stando agli accertamenti, avrebbe fatto transitare le somme sequestrate su un trust all'estero a lui riconducibile. E attraverso quel fondo, aggirando le tasse, avrebbe condotto le sue attività in Italia.
La stessa Procura, a febbraio 2021, aveva chiesto l'arresto di Cellino, con la custodia cautelare in carcere. Ma prima il Gip e poi il Riesame avevano respinto la necessità della misura. Sul tema del maxi-sequestro recentemente la Cassazione ha accolto i ricorsi della Procura rigettando invece quelli di Cellino e rimandando gli atti per una nuova valutazione al tribunale del riesame che si è riunito oggi. I difensori del presidente del Brescia hanno chiesto ai giudici di rigettare la richiesta dell'accusa.
"Una faccenda indescrivibile", ha commentato oggi Cellino, dopo il provvedimento di sequestro, "Dai giocatori voglio solo solidarietà. Io son venuto a Brescia per onorare una situazione e mi trovo in imbarazzo".