ORISTANO. Non ha colpevoli il devastante incendio che a luglio dell'anno scorso devastò il Montiferru e la Planargia, incenerendo oltre 20mila ettari di bosco, uno dei più grandi di tutti i tempi. Per la Procura di Oristano, che aveva aperto un'inchiesta per cercare di comprendere la cause del disastro, si trattò di un "fatto accidentale". La conclusione, secondo quanto riporta l'Agenzia Italia, arriva all'esito dei rilievi, delle indagini, degli interrogatori e dei rilevamenti effettuati dalla Forestale.
Un esito che arriva a due giorni dall'anniversario di uno dei roghi più devastanti della storia recente della Sardegna. Una ferita ancora aperta. "C'è una regia occulta", aveva affermato il sindaco di Sano di Montiferru non più di 48 ore fa, quando le fiamme sono ripartite nella stessa zona. Oggi, alla notizia del nulla di fatto raggiunto dall'indagine, il primo cittadino non può che essere amareggiato: "Un po' come per il rogo del 1994, dove il tutto cadde in prescrizione. Dinamiche diverse, risultato identico: tarallucci e vino para todos", dice il primo cittadino di uno dei centri più colpiti un anno fa.
"Non sono un forcaiolo, amo le garanzie del diritto", aggiunge, "tuttavia mi chiedo come mai un Sindaco sia continuamente sottoposto a pressioni di ogni tipo, rischi incessantemente le manette (anche per inezie) e invece davanti a fenomeni brutali di questo tipo non si giunga mai all'accertamento delle responsabilità". Lui era stato sentito. E gli era stato chiesto se avesse applicato con rigore il piano comunale di protezione civile. "Guai a sparare un colpo", ricorda, pensando a quei momenti.
Ora l'inchiesta si è sgonfiata. Per gli inquirenti tutto è iniziato il 23 luglio tra Bonarcado e Santu Lussurgiu, con le fiamme partite da un'auto che aveva preso fuoco lungo la strada provinciale. L'indomani fu conclusa la bonifica. O così si pensava. Perché, lo sanno anche i bambini, il fuoco covava sotto la cenere. E caldo e vento lo hanno fatto ripartire. Verso Scano, Cuglieri, Tresnuraghes. Devastando tutto. La colpa? Di nessuno, pare.