CAGLIARI. Parla di “malvagità e meschinità della mano dell’uomo, che trova soddisfazione nel fare del male agli altri” Diego Loi, sindaco di Santulussurgiu. Il collega di Scano di Montiferro, Antonio Flore, è anche più duro: "Se qualcuno mi riparla di casualità, di assenza di una regia occulta, gli sputo in faccia”.
Sono rabbiose le reazioni dei primi cittadini del Montiferru, che oggi hanno visto alzarsi alte le fiamme nel territorio che poco meno di un anno fa, il 25 luglio, è stato devastato da un gigantesco incendio che ha bruciato oltre 20mila ettari di bosco, minacciato i centri abitati, distrutto decine di aziende e ammazzato migliaia di animali. Un incubo, per chi abita nella zona, rivedere il fronte che avanza. Per contrastarlo, in località Perda Lada, sono intervenuti gli elicotteri della base di Fenosu, Sorgono e San Cosimo e un canadair arrivato da Olbia. A terra hanno lavorato numerose squadre. Che hanno fermato l'incendio intorno alle 18, prima che proseguisse la devastazione di aree boscate che aveva già cominciato.
Ora sono cruciali le operazioni di bonifica, che devono evitare la ripartenza, fatale l'anno scorso.
“A un anno esatto dalla disgrazia che ci ha stuprato l'anima, ecco come viene celebrato l'anniversario della tragedia: con una palese minaccia”, è il commento del sindaco Motzo, che sente dire agli incendiari: "Possiamo rifarlo, state attenti”.
E durante la giornata è stato necessario l’intervento dei mezzi aerei per altri 7 incendi. In tutto ne sono scoppiati 22, il più grosso, che non è ancora stato spento, è divampato nel territorio di Teulada in località “s'arcu s'egua”.
Sono intervenuti gli elicotteri tra cui il Super Puma decollato da Fenosu e le operazioni di spegnimento sono ancora in corso.