OLBIA. Dodici ore al pronto soccorso in attesa di una Tac per un sospetto trauma cranico. Una disavventura sanitaria in Sardegna quella raccontata sui social da Virginia Perroni, consulente d'immagine, che sta trascorrendo le sue vacanze in Gallura. Mentre nuotava un'onda le ha fatto sbattere la faccia contro uno scoglio "che non avevo visto". Il volto è ferito, arriva subito l'ambulanza che la trasferisce d'urgenza al Giovanni Paolo II di Olbia.
Ed è qui che comincia l'incubo per la giovane turista: "Stavo malissimo, mi sentivo morire. Dopo due ore di attesa", è il racconto, "il dottore mi ha portato al triage, per compilare la documentazione. Così ho pensato che di lì a poco mi avrebbero visitata, visto che ero arrivata con un sospetto trauma cranico. Invece ho aspettato dodici ore".
Il contorno è il racconto di scenari di una struttura sanitaria allo sbando, "anche se è l'unica che fa pronto soccorso nella zona, dove c'è la Costa Smeralda", racconta indignata la turista: "C'era una sola stanza, strapiena di gente, senza acqua e senza cibo", aggiunge, "e al lavoro c'erano solo due medici e un infermiere perché manca il personale, una situazione da denuncia, disumana".