CAGLIARI. Battuta d’arresto per la realizzazione di una centrale eolica offshore nel mare a sud est della Sardegna, al largo di Capo Teulada. La conferenza di servizi decisoria, che si sarebbe dovuta tenere il 18 luglio per il rilascio della concessione, è stata sospesa.
Lo ha comunicato la Capitaneria di Porto di Cagliari, che dopo le verifiche ha confermato le perplessità sul progetto della Repower Renewable spa: la società dell’elvetico Gruppo Repower voleva realizzare una centrale con 33 aerogeneratori per una potenza complessiva di 495 MW, e diciotto metri quadri di zona demaniale a terra per l’approdo del cavo, che avrebbe dovuto occupare 559.827 metri quadrati sott’acqua tra Sarroch e il limite del mare territoriale.
Si parla di numeri giganteschi: 89 milioni e 459mila metri quadri di specchio acque oltre il confine per l’installazione delle pale e la prosecuzione del cavo.
A opporsi al progetto delle pale eoliche per primi il Grig e il comune di Domus De Maria, con il coinvolgimento del ministero della transizione ecologica, della Regione e di dieci comuni, da Cagliari a Teulada.
Solo negli ultimi giorni invece - fuori termine - sono arrivati anche gli atti di opposizione dei comuni di Villa San Pietro, di Pula, di Sant’Anna Arresi e di Sarroch.
Per la Capitaneria le criticità sarebbero tante: il cavo va a impattare sulla zona di approdo delle navi a Sarroch. Lo specchio acqueo richiesto poi, si legge, “dista circa 9 miglia nautiche dal limite esterno di un’area di interdizione temporanea per lo svolgimento delle attività militari addestrative presso il poligono militare di Capo Teulada”. E i problemi andrebbero a pesare sulle attività di pesca.
Anche la presidenza del consiglio dei ministri, con alcune osservazioni, aveva espresso poche settimane fa le sue perplessità sulla correttezza dell’iter amministrativo seguito.
Ora la società energetica dovrà attendere la procedura di valutazione di impatto ambientale.