CAGLIARI. Emendamenti, subemendamenti, ammissibilità, pareri di legittimità dei dirigenti. Come ogni discussione sul bilancio di un ente pubblico, anche quella sul documento finanziario del Comune di Cagliari, passa da tecnicismi difficili da comprendere fuori dall’aula. Ma è la fase che decide come e perché devono essere spesi i soldi dei cittadini.
La maggioranza propone la sua visione. L’opposizione cerca di far cambiare le decisioni, spostando soldi attraverso gli emendamenti. La discussione a palazzo Bacaredda si era impantanata: il centrosinistra aveva proposto una lunghissima serie di modifiche a un emendamento da sei milioni della commissione Bilancio, presieduta da Alessandro Balletto.
L’ostruzionismo, per cercare di migliorare il bilancio, dal loro punto di vista, era l’unica arma. Ma il sindaco ha deciso di tagliare la testa al toro: ha fatto ritirare l’emendamento Balletto e ne ha fatto proporre uno identico. Sono così caduti tutti gli atti dell’opposizione, rimasta senza unghie con le quali combattere. Una tagliola, di fatto, che ha stroncato quasi ogni discussione. E l’opposizione, che si è vista bocciare modifiche identiche a quelle proposte nel nuovo documento, è salita sulle barricate.
Di atteggiamento antidemocratico parla Anna Puddu (Progressisti). Rincara la dose la collega Camilla Soru (Pd) che definisce "fascista" la decisione di Truzzu. A difendere la maggioranza c'è l'esponente di FdI Pierluigi Mannino: "Capisco la loro frustrazione", dice, "ma hanno governato la città per otto anni, adesso devono accettare che chi governa ne ha una visione diversa".