CAGLIARI. "Le ferite? Eh, siamo andati a sbattere contro il guardrail". È il 6 ottobre del 2018. Nella tarda mattinata il centralino della questura di Cagliari ha appena squillato molte volte: sono segnalazioni su una rissa in corso nel piazzale del porticciolo turistico di Su Siccu. Due fazioni si stanno scontrando con catene, lanci di bottiglie, cinture dei pantaloni, tirapugni.
Quando le pattuglie arrivano sul posto, a sirene spiegate, non c'è più nessuno. Solo testimoni, che raccontano i dettagli di uno scontro senza esclusione di colpi. Sembrano scene tratte da Hool, libro sugli hooligans tedeschi di Philipp Winkler, invece è la realtà: a fronteggiarsi un manipolo di Sconvolts contro gli ultrà del Bologna.
Uno scontro organizzato, lontano da stadio e "sbirri", prima della partita in programma in serata alla Sardegna Arena. Appuntamento e botte. Delle quali non devono restare prove: lo dicono tre ragazze emiliane, che assistono alla scena e intimano ai presenti, estranei, di non fare riprese col cellulare.
Si sentono le sirene, tutti via. Quello che è successo è rivelato dagli impianti di videosorveglianza di un centro sportivo, lì vicino: i due fronti se le sono date di santa ragione. La qualità delle immagini non permette il riconoscimento dei protagonisti.
I bolognesi però vengono intercettati poco dopo. Hanno riportato lesioni e ferite, alcune guaribili in 30 giorni. E negano di aver avuto contatti con la tifoseria locale. Parlano di un incidente contro un guardrail.
Tutto è descritto nelle 159 pagine dell'ordinanza applicativa di misure cautelari che ha portato all'arresto di 18 appartenenti al gruppo degli Sconvolts: quella del 2018 è una delle risse organizzate contro la tifoseria avversaria. I responsabili sono stati individuati perché sul cellulare di uno degli arrestati, tempo dopo, sono state trovate le immagini nitide di quel giorno.
Non era preordinato, invece, lo scontro con i laziali in via Milano, a dicembre del 2019: un pestaggio ripreso da un cellulare. Ma anche in quel caso gli avversari non sardi, all'arrivo delle forze dell'ordine, hanno escluso responsabilità della tifoseria locale.
Due episodi di una lunga lista ricostruita nel dettaglio dagli inquirenti, fatta di assalti a B&B, pedinamenti, aggressioni, pullman assaltati, città presidiata quasi militarmente a caccia di ultrà di altri colori. Che, spesso, stanno al "gioco". Perché nelle curve, in certe parti delle curve, funziona così