CAGLIARI. "È ormai chiaro che la nuova ondata di Covid sta creando più problemi di quelli previsti". Inizia così il messaggio diffuso sui social dall'infettivologo sassarese Antonio Pintus, che torna a parlare dell'emergenza Covid citando l'aumento di ricoveri e i dati sui 100 morti al giorno, che "sono francamente troppi", ammette, "e non si venga a dire che tanto sono anziani", precisa lui.
Lo specialista di malattie infettive racconta ai tanti utenti che lo seguono sul suo profilo Facebook che "Stanno riprendendo piede i casi correlati con polmonite virale interstiziale e molti pazienti necessitano di terapia con ossigeno". E aggiunge: "L’anziano non ha dignità di vita?? Bisogna fare la 4 dose, soprattutto a pazienti fragili e avanti con l’età".
Poi critica le scelte troppo affrettate sull'eliminazione delle restrizioni: "Tutto è stato sottovalutato troppo in fretta, non dico di usare la mascherina durante una passeggiata in riva del mare, ma in luoghi affollati, supermercato, centri commerciali, concerti, consiglio di metterla, è un modo semplice per evitare il contagio, anche perché non è un semplice raffreddore".
Dello stesso parere anche Sergio Marracini, direttore sanitario del presidio ospedaliero unico di Cagliari, che - come Pintus - riferisce di "un altro aumento dei ricoveri ospedalieri dovuti all’infezione da Covid. In ospedale si presentano, di nuovo, polmoniti interstiziali che riguardano sopratutto soggetti anziani, che hanno fatto la terza dose di vaccino a novembre-dicembre e soggetti fragili, le cui difese immunitarie sono compromesse. Assisteremo presto a nuovi decessi per i casi che si presentano in condizioni di gravità complessive".
Secondo Marracini "uno dei fattori che è stato sottovalutato è una condizione di stress che comporta, di conseguenza, l’abbassamento delle difese immunitarie". "Fino a qualche tempo fa", continua, "il fattore di rischio “stress” veniva contemplato esclusivamente per le malattie cardiovascolari e di origine neurovegetativa. Oramai è evidente, da un punto di vista epidemiologico, che lo stress è diventato il filo conduttore di tutte quelle malattie che hanno, nel sistema immunitario, la loro garanzia di difesa. Quindi, il vaccino nel soggetto che ha queste caratteristiche ha un’efficacia ridotta nel tempo".
L'appello è ancora una volta alla somministrazione della quarta dose per anziani e fragili "in modo da evitare i rischi legati al decorso più grave della malattia": "Se la quarta dose fosse stata fatta prima e da più persone l’impatto di Omicron 5 sarebbe stato ridotto", commenta Marracini.