CAGLIARI. Il mondo dell'antincendio della Sardegna è in subbuglio nel pieno della campagna necessaria per contrastare una delle peggiori piaghe dell'Isola. Da un lato ci sono gli operai di Forestas, che annunciano uno sciopero per il 12 luglio. Dall'altro emerge la rabbia della Rappresentanza Regionale del Volontariato di Protezione Civile, che contesta il recente bando regionale da 1,4 milioni che vuole assegnare ai privati la vigilanza contro i roghi: si cercano imprese o raggruppamenti di ditte che si mettano sulle strade provinciali e statali della Sardegna, con un minimo di 16 pick-up, per monitorare che i boschi non brucino.
Per i volontari, che hanno inviato una lettera ai vertici della Regione, il provvedimento "apre la strada ad una gestione di tipo privatistico nella campagna antincendi per interventi di pura pertinenza del Corpo forestale, di Forestas dei barracelli, dei vigili del fuoco e delle associazioni di volontariato". Che - aggiungono le organizzazioni - lavorano gratis anticipando sempre tutte le risorse necessarie. "Questo appalto - questa la principale critica - ha dato il senso di una svalutazione del lavoro svolto dal volontariato e dello svilimento del suo ruolo. Ancora di più”, prosegue la nota, “perché riguarda attività di pattugliamento e quindi di prevenzione che al volontariato non sono mai state consentite, fatto salve alcune giornate, con una giustificazione di tipo economico ovvero non disponibilità di adeguate risorse".
Sulla stessa linea l'opposizione in consiglio regionale, che per bocca del Progressista Francesco Agus e dei colleghi di Leu, chiede il ritiro della gara d'appalto che, peraltro, è sperimentale, nel pieno della campagna antincendi.
C'è poi il capitolo Forestas. Pomo della discordia con la Regione orario, sedi di lavoro e previsione di un indennizzo che ristori i dipendenti per l'utilizzo dei propri mezzi per lo svolgimento delle attività. Inutile anche il tentativo di conciliazione davanti alla Prefettura di Cagliari. E sarà sciopero.