CAGLIARI. La strategia (se mai c'è stata) contro l'invasione delle cavallette nel centro Sardegna era sbagliata prima. E continua a essere portata avanti commettendo errori su errori. Ne sono convinti i rappresentanti del comitato spontaneo, forte di centinaia di firme, che hanno deciso di non far passare sotto silenzio il disastro causato da miliardi di locuste, che continuano a imperversare.
Rita Tolu, avvocato di Noragugume, con azienda di famiglia sul territorio, viviseziona l'intervista rilasciata alla Nuova Sardegna da Yoav Motro, zoologo del ministero dell’agricoltura dello Stato di Israele, capo della lotta contro le locuste e responsabile unico della campagna di contrasto. Lì le cose hanno funzionato. E il parallelismo con ciò che è stato fatto nell'Isola fa emergere una infinita serie di falle.
"Motro ha raccontato come viene eseguita la lotta alle cavallette nel suo paese e confermato la fondatezza delle segnalazioni che il Comitato Spontaneo ha fatto alle commissioni IV e V, per denunciare l’inadeguatezza e l’inefficacia del piano adottato dalla Regione Sardegna.
Per quanto riguarda i mezzi a disposizione, il funzionario israeliano ha dichiarato di coordinare dieci aerei, una cinquantina di elicotteri, decine di auto, tutto il personale che gli serve e tutto il budget che occorre. Noi invece abbiamo potuto contare su 12 macchine con atomizzatore, di quelle che si usano per disinfestare i cortili scolastici, di cui 2/3 quotidianamente bloccate per guasti tecnici.
Motro racconta inoltre “poi seguiamo gli sciami, vediamo dove vanno e quando la sera e la notte si fermano per riposarsi, li attacchiamo. Di giorno non si possono sconfiggere, quando cala il buio sì”.
Questo è quello che gli allevatori in questi mesi hanno ripetuto in continuazione senza essere ascoltati ai tecnici che intervenivano sul territorio. Io personalmente l’ho detto al telefono al presidente della Commissione Agricoltura il 19 maggio scorso.
In particolare, il Comitato ha denunciato che “le disinfestazioni si sono tenute durante gli “orari d’ufficio”, nonostante letteratura e esperienza dimostrino che il momento migliore in cui intervenire per le disinfestazioni è alle prime luci dell’alba o al tramonto. In tali momenti le locuste, infatti, si raggruppano in zone determinate, e i fitofarmaci come la deltametrina hanno una maggiore efficacia. Al contrario, durante il giorno le locuste si disperdono nei campi e la sostanza citata, essendo fotolabile, risulta meno efficace.”
Altra cosa importante affermata da Motro: “Non abbiamo gente in ufficio che programma e altri che eseguono i protocolli, ma chi decide è in campagna e ci sta sino alla fine del problema. Nel 2013, quando le cavallette colpirono ampie fasce del mio paese rimasi fuori dal 3 marzo al 6 giugno; dormimmo nei luoghi dove c’era il problema, non mi mossi nemmeno un istante dalla prima linea: prendere decisioni immediate avendo tutti gli strumenti necessari a scegliere per il meglio fa la differenza tra disfatta o vittoria».
A questo proposito e per quanto riguarda la Sardegna, il Comitato Spontaneo ha segnalato, invece, l’inaccettabile sospensione delle disinfestazioni durante i fine settimana o addirittura i ponti festivi, nonostante il regime di emergenza e che gli atomizzatori utilizzati non erano adeguati per capacità e caratteristiche alle superfici da trattare.
Sugli allevatori, il funzionario israeliano afferma: “sono loro le vere sentinelle del nostro sistema. Per questo decine di migliaia di allevatori e agricoltori hanno questo numero di cellulare (e mostra il suo telefono, ndr) a cui rispondo a qualunque ora del giorno. Sanno che io vado da loro e rimango sul posto sino a che il problema non è risolto. Mi sporco le scarpe come dite voi. Però con gli anni abbiamo conquistato l’apprezzamento e l’attenzione di chi vive in campagna.”
In Sardegna, invece, gli allevatori non sono stati messi a conoscenza delle specifiche del piano né tantomeno coinvolti nei tavoli tecnici.
Sugli insetti antagonisti, una delle ragioni per cui sarebbero state sospese le disinfestazioni dice: “possono essere riprodotti in laboratorio e depositati poi nelle zone a rischio: su questa strategia rimane il dubbio della sua efficacia finale.”
Da noi, basti pensare che nel sopralluogo di ieri, in una mattinata di ricerche si sono rinvenute solo due larve di insetto antagonista.
È evidente, dunque, che non solo siamo ben lontani dall’organizzazione descritta da Motro ma addirittura le operazioni di disinfestazione sono state sospese nonostante in questi giorni si osservi la terza schiusa e vi siano miliardi di esemplari giovani, senza ali, che non hanno ancora deposto le uova e che inizieranno a spostarsi presto in cerca di cibo.
Siamo ancora in piena emergenza e mentre l’infestazione ogni giorno guadagna nuovi territori, all’orizzonte solo tante chiacchiere".
- Redazione
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