CAGLIARI. Permetteva l'ingresso di droga nel carcere di Uta e in cambio chiedeva completi del Cagliari con autografo e dedica, magliette dei suoi idoli rossoblù e biglietti per lo stadio.
C'è anche un agente di polizia penitenziaria tra i 19 indagati nell'ambito dell'inchiesta, appena chiusa dal pm Danilo Tronci, che ha fatto luce su un presunto traffico di stupefacenti tra l'esterno e l'interno della casa circondariale Ettore Scalas.
La droga, fornita dai familiari di alcuni detenuti, arrivava nelle celle nascosta dentro pennarelli e Cd, che venivano fatti passare grazie a uno (forse due) occhi chiusi da parte dell'agente. Le indagini riguardano il periodo che va dal 2014 e il 2017 e adesso la Procura è convinta di avere un quadro abbastanza chiaro da apprestarsi a chiedere il rinvio a giudizio per i 19 coinvolti.
Il prezzo da pagare per avere un complice in divisa non era alto, stando alla ricostruzione degli inquirenti. Alla compagna di uno dei detenuti aveva l'agente aveva chiesto (ottenendo la contropartita) un completino del Cagliari con firma e dedica di Marco Storari e una maglietta numero 22 autografata da Marco Borriello. Oltre a un orologio con il logo rossoblù e alcuni biglietti per entrare gratis allo stadio.
Una passione per il Cagliari, la sua, che potrebbe costare molto cara se dovesse essere confermata la ricostruzione della Procura.