CAGLIARI. "Per la Sardegna questi elementi d’organizzazione costituiscono anche un volano per lo sviluppo territoriale, contribuendo in diverso modo ad alimentare e sostenere il loro tessuto economico, occupazionale e sociale". Sono le parole pronunciate nei giorni scorso dalla sottosegretaria alla Difesa, la leghista Stefania Pucciarelli, al termine della visita alla scuola sottufficiali di La Maddalena e alla stazione radio di Tavolara. Strutture militari permanenti in Sardegna, quindi, che per la rappresentante del governo porterebbero sviluppo e occupazione.
Una dichiarazione, la sua, in linea con le storiche posizioni di Roma, secondo le quali il territorio sardo può sopportare il peso della presenza delle aree interdette e dei poligoni perché in cambio c'è il famoso indotto. E lo slogan è tornato mentre, fino al 27 maggio, il mare dell'isola sarà teatro della gigantesca esercitazione Mare Aperto, con 17 grandi spazi acque interdetti nella parte meridionale
Ma è proprio così? Per avere una risposta basta andare a vedere qual è lo sviluppo demografico dei comuni oberati, questo il termine istituzionale, dalla presenza militare e dalle sue necessità.
Teulada all'inizio del millennio, quindi nel 2000, contava poco meno di 4mila abitanti. L'attività del poligono addestrativo non si è mai ridotta. Eppure la popolazione è scesa a poco più di 3300 unità, secondo l'ultima rilevazione Istat. Evidentemente le opportunità di lavoro legate alla presenza militare non sono così allettanti.
Lì il calo è stato costante, mentre la situazione nel confinante Sant'Anna Arresi sembra diversa: questo comune del Sulcis, che ospita le dune interdette di Porto Pino, vent'anni fa contava poco più di 2.550 residenti. Ora sono cento in più. Risultato che si ottiene a seguito di una flessione che ha seguito un costante incremento, fino al picco di 2750. C'è da dire che qui gli indennizzi per il fermo pesca, destinati ai pescatori residenti bloccati dagli spari militari, hanno suscitato molto interesse, poi sono arrivate le inchieste.
E Perdasdefogu, il paese dei centenari? Lì c'è la base a monte di Quirra. Nel 2001 si contavano più di 2.300 residenti, oggi sono meno di 1800. L'inchiesta si è abbattuta sul poligono. Villaputzu, che ospita la parte interdetta a mare, è sceso da oltre 4800 ad appena 4500. E sì che lì c'è anche il turismo. Ma niente, i residenti se ne vanno lo stesso. Come succede anche ad Arbus, sul quale precipitano gli inerti gettati dai caccia di numerose nazioni. Aveva 7mila abitanti. Ce ne sono mille in meno. Nonostante le grandi opportunità economiche che derivano dalla presenza militare.