CAGLIARI. Trentatré aerogeneratori, 18 metri quadri di zona demaniale a terra per l’approdo del cavo, che occuperà 559.827 metri quadrati sott’acqua tra Sarroch e il limite del mare territoriale, 89 milioni e 459mila metri quadri di specchio acque oltre il confine per l’installazione delle pale e la prosecuzione del cavo.
Sono i numeri, giganteschi, della concessione demaniale marittima richiesta dalla Repower Renewable Spa che vuole realizzare una centrale eolica off shore nel mare a sud esta della Sardegna, al largo di Teulada.
Nessuna richiesta id valutazione di impatto ambientale. Il 7 luglio è fissata la conferenza di servizi: entro quella data le amministrazioni interessate, Regione in testa, dovranno presentate le loro osservazioni e, eventualmente, sollevare dubbi sulla bontà del progetto. Uno dei sei che interessano il mare dell’Isola. Con la benedizione del ministero della transizione ecologica, salvo bocciature, verranno installate 174 pale nel mare a sud della Sardegna.
Finora l’unica documentazione critica per il piano nel mare di Teulada è stata presentata dal Gruppo di intervento giuridico e dal comune di Domus De Maria.
Ma sono arrivate anche comunicazioni dalla capitaneria di porto. Il cavo va a impattare sulla zona di approdo delle navi a Sarroch. Inoltre lo specchio acqueo richiesto, si legge, “dista circa 9 miglia nautiche dal limite esterno di un’area di interdizione temporanea per lo svolgimento delle attività militari addestrative presso il poligono militare di Capo Teulada”. E l’ufficio circondariale marittimo di Sant’Antioco ha sottolineato criticità che si riverbererebbero sulle attività di pesca.
La procedura va avanti, senza tentennamenti. In attesa di prese di posizione delle istituzioni chiamate a dire la loro. Il tempo stringe: c’è tempo fino al 7 luglio.