CAGLIARI. Un trend preoccupante, dicono dalla questura. Riguarda l'aumento dei bambini coinvolti in casi di pedopornografia: il 50% in più rispetto al 2021. Il dato è fornito dal dirigente del compartimento Polizia postale della Sardegna, Francesco Greco, in occasione della giornata nazionale per la lotta alla pedofilia.
“Una minaccia costante all’integrità di bambini e ragazzi, un crimine aberrante e vergognoso", spiega il dirigente, che analizza il fenomeno e le sue cause: “Quanto accaduto negli ultimi due anni per l’emergenza pandemica, ha accelerato i processi di avvicinamento tra bambini e internet, ha intensificato il rapporto di reciproca attrazione che già esisteva tra adolescenza e servizi di rete sociale online".
Sono state influenzate "le abitudini quotidiane di ognuno di noi, imponendo una relazione sempre più stretta con il mondo virtuale, mostrando però altrettanto velocemente il suo lato oscuro”. I canali di adescamento sono social network, videogiochi e messaggistica, che "possano costituire una grande opportunità di crescita ma anche un pericolo a cui prestare la massima attenzione".
Nel 2021 sono stati ben 40 i casi trattati dal Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Cagliari. Casi nei quali famiglie e vittime sono state costrette a fare i conti con la capacità manipolatoria di adulti consapevoli, con la circolazione illegale di immagini di violenza, con la condivisione in circuiti apparente anonimi, sulle darknet, di confessioni di fatti di abuso.
"A riprova dell’aggravamento della minaccia contro infanzia e adolescenza in rete, cresce il numero di soggetti indagati per reati di pedopornografia e adescamento denunciati all’Autorità Giudiziaria: sono state infatti 3 le persone arrestate e 27 quelle denunciate a piede libero alla Autorità Giudiziaria. Nel primo trimestre del 2022 tuttavia, la situazione sembra ulteriormente preoccupare poiché cresce il numero dei denunciati rispetto al 2021 con già 1 arresto e 17 denunce".
Dalla questura aggiungono che "è purtroppo triste la constatazione che, nell’ultimo anno, sempre più spesso l’analisi delle immagini pedopornografiche e le attività investigative svolte su tutto il territorio nazionale, con il coordinamento del CNCPO, consentano di salvare piccole vittime, oggetto di abusi sessuali reali perpetrati da soggetti che appartengono alla loro cerchia di fiducia".