CAGLIARI. A Cagliari si riaccendono le luci. Il piano per riattivare il sistema di illuminazione pubblica laddove spesso non funziona, è stato presentato questa mattina dal sindaco Paolo Truzzu. Per iniziare a mettere fine ai continui blackout dell'illuminazione pubblica, che colpiscono dal centro alla periferia, un piano è è immediato, l'altro è più a lungo termine.
“C’è una nuova ditta per la manutenzione che lavorerà sino a fine anno e si aggiudicata l’appalto da 800mila euro”, spiega il sindaco, “poi c’è la necessità di eseguire un intervento di riqualificazione della rete nei cavidotti che hanno oltre 40 anni e non sono più efficienti. Per questo abbiamo stanziato sette milioni di euro, contiamo entro l’estate di concludere le gare e poter avviare l’intervento di riqualificazione che si deve concludere nel giro di un anno e mezzo circa”.
La ditta che si è aggiudicata l’appalto da 800mila euro dovrà invece intervenire per riparare alcuni guasti nella zona di San Michele, in via Premuda, via Sonnino e via XX Settembre. Me scenderanno in campo anche i privati.
“L’obiettivo è quello di arrivare a una gestione dell’illuminazione pubblica, dell’efficientamento energetico e anche della Smart city attraverso una partnership tra pubblico e privato. Abbiamo in pubblicazione una manifestazione pubblica che chiede di presentare proposte all’amministrazione in modo tale che la gestione dell’illuminazione pubblica passi a loro e ci consenta di risparmiare da un lato e di offrire maggiore qualità ai cittadini insieme a qualche risparmio”. Quali potrebbero essere i tempi? Il sindaco assicura che:” Quelli più semplici sono già iniziati”.
D’altra parte c’è un altro problema: in alcuni casi gli armadi elettrici vengono manomessi. In piazza San Michele e vie limitrofe, soprattutto, ma non solo. “Abbiamo notato che ci sono talvolta i quadri disarmati, altri armadi sono stati totalmente vandalizzati, altri sono stati staccati con atti che ci fanno pensare che ci siano anche mani esperte, succede un po’ ovunque, non indichiamo una zona piuttosto che un’altra”.