CAGLIARI. A Cagliari la maggioranza in Consiglio comunale non c’è. Questa è l’unica certezza che si ha quando si cerca di capire quale sia il destino del sindaco Paolo Truzzu, della sua giunta e della squadra che governa il capoluogo della Sardegna. Per il resto è tutto un rincorrersi di ipotesi e ricostruzioni. E calcoli, per cercare di far tornare i conti, che al momento oscillano tra quelli della serva e di un pallottoliere impazzito.
A rompere gli schemi è stato l'Udc, con i suoi quattro consiglieri: ieri sono tutti usciti quando si doveva votare un debito fuori bilancio di poco meno di 900 euro portato in aula da Andrea Floris, assessore espresso dal loro partito. L'opposizione è stata al gioco. Risultato: solo 17 voti in aula, mancanza di numero legale e tutti a casa. Questa è la seconda spallata che Antonello Floris, Aurelio Lai, Roberta Perra e Marcello Floris assestano al sindaco: la settimana scorsa si erano dimessi dalla presidenza di tutte le commissioni. Hanno buon gioco a far pesare i loro numeri: al centrodestra manca anche il voto del leghista Andrea Piras, sempre assente e comunque passato all'opposizione.
Ma qual è il loro scopo? Vorrebbero un nuovo assessorato, da affidare a Roberto Porrà rimasto fuori dal Ctm, pare. Ma non si capisce se stiano agendo con il benestare del leader massimo Giorgio Oppi, che userebbe Cagliari per dare un segnale in Regione. Oppure se siano a briglia sciolta. All'Udc hanno anche rifiutato un'ipotesi di riassetto delle commissioni, che li avrebbe visti presenti in tutte, con i relativi gettoni. Quindi Truzzu non ha la garanzia che facendo concessioni si riesca a ricucire lo strappo.
Dopo la riunione di consiglio di ieri (saltata) il sindaco Truzzu ha incontrato i suoi fedelissimi che hanno deciso di mandare un comunicato per sostenere l’operato del primo cittadino definendo l’atteggiamento dei colleghi dell’Udc “gravissimo”. Parola di Fratelli d’Italia, Partito sardo d’azione, Riformatori e Forza Italia.
Ma non è finita. Perché la consigliera del Psd’Az Loredana Lai e Marcello Polastri, potrebbero seguire la linea dell’Udc. Quella di oggi sarà una giornata di interlocuzioni e riflessioni. E l’impressione è che il consiglio comunale non verrà riconvocato fino a quando non si troverà una quadra per ricomporre i pezzi della maggioranza (se si dovesse trovare). Perché in questa situazione, si ripresenterebbe lo scenario di ieri. Niente maggioranza, tutti a casa. Uno schiaffo morale anche per i cagliaritani che pagano le tasse. Una sola seduta del Consiglio costa circa 5mila euro. Le decisioni non arriveranno oggi.
Si fa sempre più insistente tra chi è vicino al sindaco l’ipotesi che Truzzu possa esaminare la possibilità di lasciare il Comune e andare in Senato. O partecipare alle prossime elezioni che si potrebbero tenere a giugno. Opzioni che sicuramente non prendeva in considerazione appena poco tempo fa.
- Monica Magro
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