SARROCH. "Per il momento abbiamo scelto, con sacrifici importanti, di non rivolgerci più al mercato russo". Lo ha annunciato il presidente della Saras Massimo Moratti. "Saras in generale, per motivi tecnico-economici - precisa Moratti - ha sempre usato poco grezzo russo, tuttavia la contemporanea scomparsa dal mercato di questa qualità di crudi, unita all'embargo di fatto sull’Iran e al recente blocco delle esportazioni dal nord dell'Iraq e, non ultimo, il probabile blocco e rallentamento generale delle esportazioni dal Mar Nero, sta creando una mancanza molto forte di petrolio grezzo ma anche di prodotti finiti".
Intanto il consiglio di Amministrazione ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2021: l'esercizio si è chiuso con ricavi pari a 8.636 milioni di euro, rispetto ai 5.342 milioni di euro realizzati nel 2020.
"I ritmi sostenuti di crescita della domanda petrolifera registrati negli ultimi trimestri - ha detto Moratti - ci hanno consentito di elaborare un piano di breve e medio termine basato su fondamentali di mercato molto positivi, che prevedono un ritorno della redditività di gruppo importante nel 2023, anche grazie al ruolo essenziale che la nostra centrale termoelettrica di Sarroch riveste in Sardegna. Queste prospettive sono state stravolte dalla crisi ucraina".