CAGLIARI. L'incubo si sta avverando: il prezzo della benzina in Sardegna sta correndo verso il prezzo di tre euro al litro. Per comprendere la dinamica al rialzo folle del costo alla pompa basta guardare le schedature ufficiali dell'osservatorio del prezzo dei carburanti tenuto dal ministero dello Sviluppo economico, che contiene le schede aggiornate dai gestori delle stazioni di rifornimento.
Una a caso. Stazione Eni di via Italia, a Pirri. L'ultima rilevazione dell'8 marzo, alle 19,04 dava la benzina a 2,289 al servito e a 2,069 al self. Il gasolio: 2,20 servito e 1,98 al self. Le quotazioni di questa mattina sono salite ancora. La benzina alle 8,16 di oggi: 2,43 al servito e 2,21 al self. Il gasolio: 2,40 al servito, 2,18 al self.
Ma non è un caso isolato. Tutti i distributori, loro malgrado, hanno dovuto imporre delle variazioni al rialzo. In tutta la Sardegna. Di seguito alcune tabelle delle rilevazioni di oggi.
Ma quali sono le cause? Non tutto è legato alla guerra in Ucraina. Centrale è l'andamento del prezzo del Brent, il petrolio estratto nel Mare del Nord che serve da riferimento per la maggior parte dei prezzi mondiali.
Domenica il prezzo di un barile di Brent è stato molto vicino alla soglia di 140 dollari, non molto distante dal record assoluto di 147,5 dollari raggiunto nel 2008. Dopo un leggero calo nelle ultime ore, lunedì mattina il prezzo del Brent era ancora piuttosto alto: tra 127 e 130 dollari al barile. Dall’inizio dell’anno, il prezzo del Brent è aumentato di quasi il 10 per cento.
La settimana scorsa l'Opec (Alleanza dei Paesi produttori del petrolio), nonostante la richiesta di un aumento più consistente presentata dagli Stati Uniti per limitare la crescita dei prezzi, ha deciso di non toccare i piani di incremento della produzione.
Intanto il cambio euro/dollaro è sfavorevole al vecchio continente: la moneta europea si è indebolita e solo un euro forte può arginare l'aumento del costo alla pompa, anche se dovesse salire il prezzo al barile.
- Redazione
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