CAGLIARI. Nell'ultimo anno pre-pandemia sono arrivati in Sardegna circa 40mila turisti russi per trascorrere le loro vacanze tra mare ed enogastronomia. Una piccola percentuale rispetto alle presenze totali, certo, ma si parla per la stragrande maggioranza di ospiti definiti come “altospendenti”, non solo per gli alloggi ma anche nella ristorazione, nel commercio e nel fashion. L
a Sardegna, tra l’altro, è sempre stata una delle mete italiane più gettonate tra i russi, insieme alla Toscana. Ora, però, la guerra scoppiata in Ucraina e le sanzioni inflitte al governo di Putin rischiano di avere un forte impatto sul settore turistico.
E gli effetti, con tutta probabilità, si sentiranno già in primavera. Le tensioni internazionali e l’instabilità geopolitica dimezzeranno il numero dei viaggi, e non solo quelli dei russi.
"A pagarne di più le conseguenze, in termini di fatturato, potrebbero essere proprio gli alberghi sardi, già schiacciati dai rincari", spiega il presidente di Federalberghi, Paolo Manca. E la preoccupazione, tra le attività, è alta.