CAGLIARI. Cinque pupazzetti. Appeso a uno, una renna, c'è una lettera in busta chiusa: "Per Daniele". E fiori. Messaggi, come: "Riposa in pace piccolo angelo", firmato "Infermieri delle cure domiciliari Cagliari". Un altro, non firmato: "Riposa in pace piccola stella, brillerai sempre nei nostri cuori, ciao Daniele". E ancora un vaso di orchidee, una candela e un lumicino del santuario di Pietralba.
Tutto posato sul marciapiede, a ridosso del muro perimetrale del parco di Monte Claro, in via Cadello. Lì davanti ieri pomeriggio alle 16 è stato investito e ucciso il piccolo Daniele Ulver, 14 mesi: era sul passeggino spinto dalla mamma Ilaria Ennas, sulle strisce pedonali, quando uno scooter è piombato ad alta velocità, uccidendolo.
Alla guida c'era Emilio Pozzoli, cagliaritano di 37 anni, la cui posizione si è aggravata nelle ultime ore: dopo l'incidente era scappato. Così oltre all'accusa di omicidio stradale pende anche quella di omissione di soccorso. Intanto è emerso che non poteva essere alla guida del TMax: gli era stata ritirata la patente.
Le indagini fanno il loro corso. A stabilire eventuali pene penseranno i giudici.
Intanto Cagliari, con piccoli gesti, dimostra il suo cordoglio. Per un dramma che ha sconvolto la città.