CAGLIARI. I numeri dei ricoveri iniziano a essere pesanti, in Sardegna. Con i dati di oggi che la porterebbero in zona gialla da lunedì. Cambierebbe poco, perché la mascherina all'aperto è già obbligatoria, ma è la certificazione colorata della difficoltà degli ospedali ad affrontare il virus. Ci sono 27 pazienti in terapia intensiva (come ieri, ma si registrano due nuovi ingressi a fronte di 4 morti in 24 ore, che no erano tutti in quei reparti) e 26 malati gravi in più nei reparti di area medica, per un totale di 261. I posti letto di Rianimazione effettivamente attivi, però, sono solo 30. E i numeri di questi giorni fanno temere che l'onda sugli ospedali debba ancora abbattersi.
Per questo la Regione cerca di correre ai ripari. Si è appena conclusa l'Unità di crisi presieduta dall'assessore della Sanità, Mario Nieddu, in videoconferenza con tutte le direzioni generali delle aziende sanitarie della Sardegna. “Siamo pronti ad attivare, in ventiquattro ore, fino a ventisette nuovi posti letto in terapia intensiva. Speriamo non sia necessario, ma dobbiamo essere pronti a ogni scenario”.
Oggi in Sardegna sono presenti 220 posti in terapia intensiva, di questi 92 dedicati ai pazienti Covid, di cui 30 attualmente attivi (27 occupati).
Tre dunque i posti letto liberi in terapia intensiva Covid e ventisette i posti immediatamente attivabili: 8 al Santissima Trinità e uno al Binaghi di Cagliari, 6 all'ospedale Civile di Alghero, 12 al San Francesco di Nuoro.