CAGLIARI. I lavoratori devono essere tutelati dalla clausola sociale, "in tutti i cambi di appalto dei servizi attualmente erogati, con l'obbligo per le imprese subentranti di farsi carico di tutto il personale in servizio alle medesime condizioni economiche e senza lo svolgimento del periodo di prova".
Il consiglio regionale, con l'approvazione in commissione Sanità della risoluzione presentata da Daniele Cocco (Leu), prende posizione sul destino dei circa 500 lavoratori finora impiegati per portare avanti il project financing di Nuoro, che riguarda gli ospedali San Francesco e Cesare Zonchello di Nuoro, San Camillo di Sorgono e i presidi sanitari distrettuali di Macomer e Siniscola.

Nessuno di loro, ha stabilito il parlamentino della massima assemblea sarda, deve restare a terra dopo il passaggio di consegne della commessa su gestione reti, hardware e software, servizio portierato, servizio ausiliario, servizio Cup, servizio ristorazione degenti e servizio pulizie, che dal 2008 era stata affidata alla società di Progetto polo sanitario Sardegna Centrale Spa (Pssc Spa).
Dopo un lungo contenzioso, il 25 novembre 2019 è arrivata la firma di un protocollo di intesa in forza del quale l'Ats e la Pssc Spa "si impegnano a giungere ad una transazione per la "definizione e la tacitazione di ogni pregressa reciproca pretesa".
Intanto c'è stato l'affidamento dei servizi ad altri aggiudicatari. La clausola sociale, che prevede il riassorbimento dei lavoratori già impiegati, era prevista in tutti i bandi. Ma in consiglio regionale c'è chi teme che qualche impresa subentrante cerchi di aggirarla.
Così ecco la risoluzione a tutela dei 500 lavoratori: il consiglio regionale invita governatore e assessore alla Sanità a vigilare sul rispetto dei patti e delle aspettative dei dipendenti.