CAGLIARI. I contagi aumentano anche in Sardegna. Conseguenza di un generalizzato abbassamento della guardia contro il virus. E il tracciamento parte solo quando si accertano contatti con positivi, ma sarebbe necessario effettuare controlli su tutto il territorio per individuare cluster sconosciuti che invece possono essere fonte di grossi focolai. Questa è l’analisi di Fernando Coghe, direttore del laboratorio di microbiologia del Policlinico, unico punto di riferimento del sud Sardegna per l’analisi delle positività e delle sue varianti. “Gli open day con i tamponi gratuiti per tutti sarebbero utili”, precisa Coghe, “ma solo quelli molecolari, perché gli antigenici ormai si sa, non consentono di avere le necessarie garanzie“. Per questo i test rapidi non dovrebbero neanche essere adeguati per il rilascio del green pass. “Non sono un legislatore, ma se lo fossi sicuramente non li autorizzerei”.
E oggi ciò che si rischia è il tracollo del sistema sanitario regionale. “Più i casi aumentano e più il sistema rischia un tracollo anche perché la positività oggi dura almeno 20 giorni”, dice Coghe, “ma si tratta di una percorso fisiologico, non perché c’è un malfunzionamento”. Quindi il suggerimento del direttore di microbiologia del Policlinico è: “Festeggiamo con sobrietà, senza assembramenti, ci regaliamo un Capodanno più tranquillo”.