CAGLIARI. "Scongiurato un possibile disastro ambientale". Lo dice la Guardia costiera di Cagliari al termine di una complessa attività di bonifica e rimozione dei due motopescherecci egiziani rimasti incagliati vicino allo scoglio di Sant’Elia l'11 dicembre scorso dopo un naufragio. Con l’impiego congiunto di alcune motovedette della classe 300, di due battelli veloci, della motovedetta CP 577 e della 4^ Sezione subacqueii, le operazioni si sono concluse: l’armatore dei moto pesca era stato diffidato a mettere in atto ogni azione necessaria a prevenire ogni forma di inquinamento. Così aveva dato mandato, a ditte specializzate, per la totale bonifica delle possibili sostanze inquinanti presenti a bordo e successivo recupero delle unità navali coinvolte nell'incidente.
Ai pescherecci, una volta svuotati i serbatoi da circa 20mila litri di carburante e terminate le operazioni di rimessa in galleggiamento, è stata data assistenza per raggiungere l’ormeggio, in sicurezza, in testata del molo Rinascita del porto di Cagliari.
Tutte le attività suddette sono state compiute, d’intesa con il Ministero della transizione ecologica sentito il Reparto Ambientale Marino della Corpo, sotto il coordinamento ed il costante controllo degli uomini della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Cagliari agli ordini del Direttore marittimo della Sardegna meridionale Capitano di Vascello Mario Valente, al fine di assicurare che gli interventi previsti potessero compiersi nel più breve tempo possibile e garantendo nel contempo la massima tutela dell’ambiente marino e delle coste.
L’attività si è conclusa con il disincaglio e la messa in