CAGLIARI. Il sistema sanitario cagliaritano legato alle urgenze questa sera ha rischiato di andare in crash. Troppi accessi al pronto soccorso - con oltre 40 codici diversi dal rosso in attesa -, reparti di Medicina pieni sia al Brotzu che al Policlinico. Il risultato è che mentre le ambulanze continuavano ad arrivare, dal Duilio Casula, intorno alle 18,30 è arrivata la comunicazione alla centrale operativa del 118: non portate più pazienti, non sappiamo più dove metterli. Overbooking sanitario.

Il sistema del soccorso è veloce e dinamico. Così le corse a sirene spiegate sono state dirottate verso piazzale Ricchi, destinazione Brotzu. Ma anche qui la situazione era al limite ed è stata dichiarata la saturazione dei reparti. Stop ai trasporti.
Così è scattato il piano B, l'unico attuabile per evitare lo stop. Il Policlinico poco dopo ha revocato la precedente comunicazione e i pazienti, dopo essere stati stabilizzati e messi in sicurezza, sono stati trasferiti anche nei reparti del Santissima Trinità e in case di cura, soprattutto i più anziani.
Emergenza rientrata, per oggi. Ma il sistema arranca, e con la stagione fredda rischia di andare incontro a un periodo difficile. Succede perché per un bacino di mezzo milione di utenti nel Cagliaritano sono attivo solo due pronto soccorso: Brotzu e Policlinico. La riattivazione del Marino al momento non rientra nemmeno nei programmi. E al Santissima Trinità sono in corso interventi di ristrutturazione che potrebbero non concludersi prima della fine dell'anno. Con il trasferimento dei pazienti Covid al Binaghi l'ospedale i reparti dell'ospedale di Is Mirronis sono tornati a lavorare. Ma col pronto soccorso chiuso non viene preso in considerazione dal sistema del 118.
Così tutto il carico finisce sugli altri due ospedali attivi. Che oggi hanno retto botta. Ma medici e infermieri (e pazienti) sono sempre in sofferenza. A un passo dal crash.