CAGLIARI. Ci sono così tanti italiani vaccinati, e studi diagnostici così approfonditi, "che si è resa disponibile un’enorme mole di dati ed evidenze statistiche idonea ad evidenziare la sostanziale sicurezza, oltre che l’efficacia, della campagna vaccinale in corso". Per questo è sbagliato non vaccinarsi sostenendo che la somministrazione contro il Covid non è sicura. Lo sostengono i giudici del Tar della Sardegna, che con ordinanza hanno confermato l'efficacia della sospensione decisa dall'Ats nei confronti di tre infermieri no vax che avevano rifiutato di sottoporsi alla vaccinazione. Quindi resteranno a casa, senza stipendio. Perché se il tribunale amministrativo non si è ancora espresso nel merito del loro ricorso, se e quando lo farà il suo orientamento è chiaro: l'obbligo vaccinale per i dipendenti della sanità è valido, così come le sospensioni per chi lo rifiuta.
Anche perché, si legge nell'ordinanza, "la primaria rilevanza del bene giuridico protetto, cioè la salute collettiva, giustifica la temporanea compressione del diritto al lavoro del singolo che non voglia sottostare all’obbligo vaccinale: ogni libertà individuale trova infatti un limite nell’adempimento dei doveri solidaristici, imposti a ciascuno per il bene della comunità cui appartiene". E questo lo dice la tanto citata Costituzione.
"Siamo molto soddisfatti che il Tar ci abbia dato ragione con un provvedimento che ribadisce la correttezza del nostro operato - commenta Massimo Temussi, commissario straordinario di ATS Sardegna -. Ancora una volta, i giudici amministrativi sull'obbligo vaccinale dei sanitari hanno affermato la assoluta legittimità delle sospensioni".