CAGLIARI. Niente sconti. Chi non si vaccina verrà sospeso e resterà senza stipendio fino al 31 dicembre. O, almeno, fino a quando non si mette in regola con la somministrazione del siero. Non ci sono più margini di trattativa all’interno delle aziende sanitarie sarde. L’Ats ha comunicato di aver adottato provvedimenti nei confronti di 57 tra medici, infermieri e impiegati della sanità. Un’altra cinquantina ha subito lo stesso trattamento al Brotzu di Cagliari. E al conto bisogna aggiungere anche alcuni medici di famiglia. I numeri, comunque, sono destinati a crescere.
L’azienda di tutela della salute guidata da Massimo Temussi nelle scorse settimane aveva avviato una sorta di censimento tra il personale ospedaliero sardo. Era emerso che circa 1200 dipendenti non si fossero vaccinati nonostante avessero avuto una corsia preferenziale già all’inizio dell’anno. Quando ha iniziato a tirare aria di sanzioni almeno cinquecento hanno deciso di mettersi in regola.
Intanto sono partite le raccomandate. Gentile dipendente, era il contenuto, vaccinati o scatterà la sospensione. Circa 120 non hanno ritirato la missiva, ma non potranno sfuggire alla tagliola imposta dalla direttiva governativa. Trecento, invece, hanno manifestato la volontà di effettuare la somministrazione. E per completare il ciclo sarà necessario un mese. Finora resta isolato l’episodio della Oss del Brotzu che, pur sospesa, si è presentata lo stesso al lavoro. Per mandarla via sono dovuti intervenire i carabinieri.