CAGLIARI. Il virus corre nel cagliaritano. E soprattutto tra i giovanissimi. Sono loro che hanno più vita sociale e non hanno effettuato ancora il vaccino. “Le modalità di infezione sono focolai, assembramenti, matrimoni e set cinematografico”, dice Gabriele Mereu, responsabile del centro di vaccinoprofilassi del Binaghi, “e naturalmente i comportamenti non corretti favoriscono il diffondersi di queste varianti”. E non si può stare tranquilli neanche con due inoculazioni di vaccino.
“Ha una copertura al 70 per cento, ma quantomeno previene da mortalità e ricoveri in ospedale”. Intanto il tracciamento è in corso. “È una delle armi vincenti che abbiamo che deve associato a un isolamento”. Ora il numero di tamponi molecolari effettuato è diminuito. “Ci si è concentrati soprattutto sulle vaccinazioni, ma non devono essere abbandonato, c’è già un programma della Regione che ha previsto un incremento di tamponi”.