CAGLIARI. Tuoni e fulmini. Normali, quando si sviluppa un temporale. Ma quelli visti e sentiti ieri su tutto il Cagliaritano hanno attirato l'attenzione di tanti per la loro particolarità. Ogni lampo illuminava il cielo a lungo, mentre il boato conseguente era potente - quasi "esplosivo" nella prima fase - e prolungato.
Tutto è legato alle caratteristiche della perturbazione. Si è trattato di un temporale a base alta, che si è sviluppato a circa 4000 metri dal suolo: succede quando, come ieri, si hanno avvezioni particolarmente intense di aria calda dal Nord Africa. Scarsissime le piogge, perché le precipitazioni devono attraversare uno strato atmosferico dello spessore di alcuni chilometri, caldo e secco, e le gocce evaporano prima di arrivare al suolo.
La perturbazione è stata accompagnata dai fulmini. Impressionanti, per qualcuno: le fulminazioni avevano le caratteristiche dell'anvil crawler. Questa tipologia copre distanze importanti, con le scariche che si estendono "a ragnatela" nel cielo. Il tuono conseguente, vista la dimensione del fenomeno e la distanza da chi guarda, risulta essere prolungato nel tempo.