CAGLIARI. Il Vaticano si schiera con atto formale contro il Ddl Zan. E l’Arc di cagliari insieme al Movimento Omosessuale sardo, associazioni che combattono ogni forma di discriminazione delle persone omosessuali e transessuali, non sono sorprese. Secondo i rappresentanti dell’Arc e del Mos è “solo l’ultimo dei bastoni tra le ruote che si stanno cercando di mettere prima dell’approvazione della legge che inasprisce le pene per chi si rende responsabile di discriminazioni a sfondo omofobo”. “La proposta di legge è molto importante per prevenire attraverso la cultura le possibilità di insegnare il rispetto nei confronti delle donne, delle persone con disabilità e della comunità lgbt”, ha spiegato Michele Pipia, rappresentante dell’Arc di Cagliari, “ma soprattutto ci consentirà anche con l’aggravante, attraverso la legge Mancino, di poter avere finalmente giustizia e di poter vedere riconosciuti i propri diritti come quello di non dover subire l’omofobia, di qualunque tipo sia”. “Quello del Vaticano è un intervento a gamba tesa nella discussione di una legge parlamentare che vorrebbe estendere la legge anche alle donne e alle persone con disabilità con le stesse tutele che la legge italiana riconosce dal 1993 alle e ai cattolici”, ha detto Massimo Mele, presidente Movimento Omosessuale Sardo, ricordando che “l’omotransfobia non è un’opinione, la libertà di pensiero è sempre garantita, la discriminazione no”.