GONNESA. Samuele è morto a 17 anni. Questa è una certezza. E lo è anche il fatto che la sua comunità, quella di Gonnesa, gli amici e gli adulti, si siano stretti attorno alla famiglia sconvolta per la sua prematura scomparsa. Cordoglio anche nei centri vicini, dove il ragazzo era molto conosciuto.
Suicidio, dicono i verbali dei carabinieri. Ma il padre, Fabio Contu, è convinto che sia successo altro. Perché Samuele, dice, aveva voglia di vivere: aveva sogni e progetti per il futuro, dal "viaggio a Barcellona con i suoi amici in programma quest'estate dopo la fine dell'anno scolastico" alla festa per i suoi 18 anni "che non vedeva l'ora di compiere", scrive il papà. Nulla che lasciasse presagire una simile tragedia.
Poi quel suo ultimo giorno di vita, in cui, secondo il padre, Samuele "era convinto di fare qualcosa che gli permettesse di aumentare le sue capacità fisiche - scrive nel lungo sfogo sui social - per migliorare le sue prestazioni sportive. Se n'è andato con la testa di un diciassettenne che non ha capito il pericolo, subdolo nascosto, in ciò che stava facendo".
Per questo i carabinieri del comando di Iglesias effettueranno ora i controlli di scrupolo sul cellulare del giovane, per tentare di capire cosa sia successo prima del dramma e se ci possa essere traccia, come sostiene il padre, di video su prove di resistenza sportiva da cui il giovane potrebbe aver tratto ispirazione per compiere il gesto estremo. Anche se nessuna risposta né spiegazione potrà mai alleviare il dolore: resta solo il dramma di una intera comunità, stretta attorno a familiari e amici di Samuele, per non dimenticarlo mai.