CAGLIARI. Meno ricci, lavoro più duro per i pescatori e di conseguenza aumento dei prezzi per gli acquirenti. È la fotografia della stagione dei ricci che quest’anno inizierà con due settimane di di ritardo (il 15 novembre) e terminerà 15 giorni prima (il 15 aprile). I ricci infatti sono in via d’estinzione. Per questo, in accordo con l’organizzazione dei produttori ittici che conta 180 associati in tutta la Sardegna di cui 80 solo a Cagliari, la Regione Sardegna ha deciso di tagliare un mese di lavoro ai pescatori.
“È bene che tutti facciamo un passo indietro, pescatori e acquirenti - spiega Stefano Melis, il presidente dell’associazione produttori ittici - tutti noi viviamo di questo lavoro, ci spaventa quindi l’ipotesi di non poter più pescare a partire dall’anno prossimo”. E per scongiurare la fine definitiva della pesca, l’associazione e i consorzi ittici hanno avviato anche una collaborazione con l’Università di Cagliari. L’obiettivo è quello di creare in laboratorio le larve e rimetterne in mare 200. Quindi ricci salvi per quest’anno (anche se pochi), ma prezzi più salati per gli acquirenti. Se prima una dozzina costava circa 3/4 euro, ora arriverà a costarne 8. Più del doppio.