CAGLIARI. Da una parte ci sono cinque impianti eolici, che prevedono l'installazione di decine di gigantesche pale che porterebbero incentivi (a chi le realizza) e qualche posto di lavoro (sul territorio). Dall'altra un investimento stimato di circa sei miliardi di euro, una ricaduta occupazionale di circa 30mila unità e un indotto di almeno due miliardi. Oltre alla possibilità di fare scoperte che cambierebbero la storia dell'umanità. Cosa è meglio?
La domanda pare (lo è) retorica. Eppure questi interessi contrapposti esistono. E la Regione ha preso posizione: sceglie la seconda opzione. E difende il progetto di realizzazione dell'Einstein Telescope nella miniera di Son Enattos a Lula: un sofisticato sistema di interferometri che dalle viscere della Terra di uno dei luoghi considerati più silenziosi al mondo può ascoltare la voce dell'universo. Tradotto: studiare le onde gravitazionali, i buchi neri e fenomeni a milioni di anni luce dalla Barbagia. Un avveniristico piano europeo, spinto Inaf, Infn e governo italiano, che vede due location contendersi l'opera: in campo ci sono gli olandesi e Lula. La decisione sul luogo che ospiterà l'orecchio di Einstein è imminente.
E quelle pale, che tra le oltre società anche la Saras vuole installare attraverso il suo braccio operativo Sardaeolica, potrebbero rovinare tutto. Lo dice l'assessorato regionale alla Programmazione, chiamato a esprimere un parere nell'ambito del procedimento di rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione dei parchi eolico. Cinque, tra i territori di Lula, Bitti e Onanì.
"La Regione ormai da tempo ha identificato gli investimenti in ricerca scientifica e innovazione tecnologica tra le proprie strategie prioritarie per la crescita e lo sviluppo del proprio territorio. Negli ultimi anni la ricerca ha fatto emergere le enormi potenzialità del territorio sardo, in particolare nel settore delle onde gravitazionali", si legge nel documento. L'Isola "risulta essere un sistema geologico più unico che raro in Europa, in quanto caratterizzato da un’attività sismica bassissima, e questo aspetto ha suscitato l’interesse dei più importanti scienziati europei della materia".
Già in atto ci sono" gli interventi strategici SAR GRAV e SAR GRAV 2, con l’obiettivo di realizzare un’Infrastruttura di Ricerca a basso rumore sismico e antropico dedicata alla ricerca di base nell’ambito della rilevazione di onde gravitazionali, fisica della gravitazione e geofisica. La localizzazione scelta per la suddetta infrastruttura risulta essere l’area della miniera di Sos Enattos, in Provincia di Nuoro, in un territorio che ricade tra i comuni di Lula, Onanì e Bitti". E sono già stati messi a correre 3,5 milioni di euro.
Ma a ciò si aggiunge il fatto che, scrivono dall'assessorato, "le condizioni particolarmente favorevoli per lo svolgimento di specifiche attività di ricerca nel sito di Sos Enattos hanno trovato particolare apprezzamento anche a livello internazionale. Infatti, la Commissione Europea sta portando avanti l’ambizioso progetto Einstein Telescope, che prevede la realizzazione di un rilevatore di onde gravitazionali di terza generazione".
Un po' di numeri: "Ad oggi l’investimento complessivo europeo previsto per la realizzazione dell’ET è di oltre 6 miliardi di euro, con ricadute in termini occupazionali e in termini di Prodotto Interno Lordo enormi per il territorio selezionato: è stimato che si avrebbe l'impiego di 36.000 unità e una crescita del PIL di almeno 2 miliardi".
In più "a sostegno della candidatura di Sos Enattos, è stato siglato nel febbraio 2018 un protocollo d’intesa tra Ministero dell’Università e della Ricerca, Regione Autonoma della Sardegna, INFN e Università di Sassari, finanziato con circa 17 milioni di euro dal Ministero della ricerca".
La conclusione? "I 5 parchi eolici in progetto potrebbero contrastare le attività di ricerca in corso ma rischiare anche di mettersi in totale antitesi con la politica regionale e con le strategie di sviluppo intraprese a livello nazionale in quel territorio, mettendo a grave rischio gli investimenti già realizzati nella stessa area, con la possibilità di un reale disimpegno dei soggetti coinvolti e un conseguente danno erariale. Tutto ciò, inoltre, non mancherebbe di avere effetti devastanti anche in ordine alla candidatura italiana ad ospitare l’Einstein Telescope, con conseguenze gravissime e incalcolabili per la Regione e per l’intero Paese":
Parere negativo, impianti eolici bocciati. La Regione, in questo caso, punta sul futuro.
- E.F.
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