CAGLIARI. Tutti in fila a Cagliari per fare il tampone nei 17 punti organizzati alla Fiera e nelle scuole della città. La prima mezza giornata di Sardi e Sicuri è stata un successo. E nonostante le file, le operazioni di screening sono state celeri. Tessera sanitaria in mano, numero di cellulare a portata di mano (serve per ricevere la comunicazione dell’esito) tutti distanziati, ci si abbassa la mascherina coprendo la bocca. Gli operatori in tenuta anticovid con il nome scritto sulla tuta con un pennarello nero prendono un bastoncino, sembra un cotton fioc, pochi secondi e via, si libera la postazione e si attendono 15 minuti circa. Se non si viene richiamati si può abbandonare la sede. C’è chi è infastidito da quel bastoncino, le espressioni del viso lasciano pensare che non sia piacevole. Altri se lo fanno inserire senza esitazione.
Oggi in via Enrico Toti, per l’inizio della due giorni c’erano anche il commissario dell’Ares Ats Massimo Temussi e il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu. Il primo ha ribadito un concetto ripetuto più volte: “Vogliamo rimanere in zona bianca, vogliamo mantenere la sicurezza di tutti i cittadini sardi, lo screening ha funzionato ed è insieme alle vaccinazioni, l’unico strumento per prevenire e non curare e non far arrivare le persone negli ospedali”. Il primo cittadino ha approfittato del momento per rivolgere un appello ai cagliaritani: “È rivolto anche a chi ha timore, perché poi molti ci dicono che c’è una lunga fila e si rischia di creare assembramento, in realtà dai dati che abbiamo nelle scuole in 10 minuti massimo si riesce ad entrare. È un’occasione unica”. E proprio per questo molti che non avevano mai fatto un tampone nasofaringeo aspettavano questo momento. “Costava troppo prima, oggi almeno è gratuito”, dice un signore appena arrivato. Un altro ricorda la guerra: “Io sono di quel periodo, questa pandemia è peggio”.